Leather Club Roma e KinkyGirls®️ denunciano un grave episodio di disinformazione a danno delle comunità leather, fetish e kinky

La disinformazione non solo oscura la verità, ma alimenta la discriminazione.
E noi non lo accettiamo.

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A conclusione di un #PrideMonth che ha registrato un’ampia, forte e sentita partecipazione in tutto il nostro Paese, il Leather Club Roma (LCR) e il collettivo KinkyGirls®️ sono costretti a denunciare un gravissimo episodio di disinformazione perpetrato a danno delle comunità leather, fetish e kinky dalla versione digitale del Corriere della Sera (corriere.it).

In un articolo pubblicato per il #RomaPride2024 il 14 giugno u.s., il quotidiano, nel dare atto delle associazioni presenti alla parata, riportava la seguente frase

“E ci sono anche i carri bondage e quelli kinky, acquisti recenti della comunità LGBTQUIA+, vogliono essere tutelati nella loro pratica sessuale estrema, per proteggersi dalle malattie.” (link)

LCR e KinkyGirls®️ si sono attivati prontamente per chiedere la rettifica dell’articolo, ma la richiesta, pur a fronte di precisi obblighi di legge, è rimasta priva di riscontro.

Contro questo grave ed assordante silenzio intendiamo protestare con forza a nome delle comunità che rappresentiamo.

L’affermazione contenuta nell’articolo, infatti, è gravemente inesatta – se non offensiva – sotto vari aspetti, dal momento che:

  1. le realtà cui allude l’articolo non chiedono tutela per “pratiche sessuali estreme” (che, peraltro, prescindono dall’orientamento sessuale), ma rivendicano diritti per la comunità LGBTQIAPK+ al pari di ogni altra componente presente alla parata. Il nostro obiettivo è l’uguaglianza dei diritti e la visibilità delle diverse sfaccettature della nostra comunità;
  2. la prevenzione dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) non è un elemento caratterizzante esclusivamente le nostre realtà, poiché questo tema, oltre a riguardare nuovamente tutti (a prescindere dall’orientamento sessuale), è affrontato trasversalmente in tutto il mondo associativo LGBTQIAPK+ in modo ampio e pluralista. Tant’è che esistono associazioni con focus su questo tema (i.e. Plus Roma, carro successivo al nostro) alle quali va il nostro sostegno più convinto, perché condividiamo la rivendicazione di un diritto a una sessualità libera e non normativa;
  3. LCR e KinkyGirls®️ non sono realtà attiviste recenti. Al contrario, LCR è attivo da 25 anni e KinkyGirls®️ da sei anni, quest’ultima inserendosi nel solco di spazi di attivismo BDSM e separatista nati già negli anni 80. Si tratta di realtà consolidate nel profondere un impegno continuo non solo contro la discriminazione di orientamento sessuale e identità di genere, ma anche contro le forme più radicate di discriminazione nei confronti della libertà sessuale.

Non possiamo tollerare un episodio così grave di disinformazione, perché è proprio la diffusione di false informazioni a radicare pregiudizi e stereotipi, creando barriere insormontabili tra le persone. In questa prospettiva, protestare contro la disinformazione è anche una lotta per l’uguaglianza e la parità di diritti che portiamo avanti con lo stesso orgoglio che il Corriere infanga con la superficialità delle verifiche condotte sulle informazioni che ci riguardano.

Lanciamo, pertanto, un appello a tutti voi e non soltanto agli attivisti della comunità LGBTQUIAPK+, affinché vi uniate a noi nel chiedere l’immediata rettifica dell’articolo, senza ulteriore indugio, tanto sui social, quanto contattando la redazione del giornale ed il suo direttore ai seguenti indirizzi: lfontana@rcs.it; aarachi@rcs.it; CronacaRm@rcs.it; webcontact@rcs.it.

Leather Club Roma (LCR) – KinkyGirls®️