Intervista a Sirius, Mister Puppy Italia 2019
Siriuuuuusssss??? Non avrai mica pensato di evitare l’intervista?
Oddio la strega di Hansel e Gretel…
Cominciamo malissimo… comunque, fammi capire, devo iniziare con un “bau”?
Tutto inizia con un bau. Bauciao a tutti!
Nel mio immaginario, un puppy è la cosa più lontana da una fisicità come la tua.
Lo stereotipo più diffuso del puppy è il classico ragazzino twink, amante delle sneakers e della gomma. In realtà questa idea si rifà solo alle prime immagini di puppy viste in Italia; oggi esistono puppy dalle fisicità ed età più disparate – per fortuna – e lo stereotipo twink si sta un po’ perdendo.
E tu hai avuto problemi a farti “riconoscere” come puppy?
Da quando sono puppy, parliamo della seconda guerra punica, non conto le volte in cui sono stato additato come “non puppy”, per la mia storia, per i miei fetish e per la mia indole. Nessuno però si è mai posto il problema di chiedermi perché mi sentissi puppy, quali fossero le motivazioni che mi fanno vivere il mio lato animale in questo modo.
Se non erro, anche la performance a MPI19 voleva far vedere che non esiste un archetipo del puppy. Come ti è venuta in mente?
Ad Anversa durante il Leatherpride Belgium: stare lì e vedere le esibizioni del concorso di Mister Puppy Europa mi ha aperto gli occhi. La performance di Buumi ha letteralmente fatto scomparire le altre, per quanta bravura e preparazione ci fossero. Le idee sono più forti del talento e ho pensato di affrontare di petto le critiche; io sono quello che sono, nel bene e nel male; sono puppy perché lo sento dentro, per la gioia e la serenità che mi dà il puppyplay. E chi sono io per giudicare gli altri e dire tu sì o tu no? Ecco quindi il gioco degli opposti, muscle/twink, top/bottom, leather/rubber fino ad arrivare ai “valori” del puppyplay, gioco, divertimento, amicizia, fratellanza, condivisione.
I puppy italiani vengono da un anno, come dire, intenso… tu che ormai sei il front-man di questa parte della comunità gay-fetish italiana cosa ti auguri per il futuro?
Beh dopo il primo anno in cui Zaush ha gettato le basi del branco, raccoglierne l’eredità non sarebbe stato facile. Sono successe cose che hanno portato allo scioglimento del gruppo stesso, anche se per poco tempo. Poi, grazie alla voglia dei cuccioli di non lasciarsi e di non restare soli, il branco è rinato anche se in alcuni periodi ha camminato senza una guida. Incomprensioni e caratteri difficili, il mio per primo, hanno portato a litigi, abbandoni e rientri. Ma anche dopo un brutto temporale torna il sereno, magari con un fantastico arcobaleno…
E l’arcobaleno c’è stato?
Sì, lo abbiamo avuto il pomeriggio dei puppy games, giocando assieme, divertendoci, spendendo il nostro tempo ridendo e scherzando. Il gruppo si è rafforzato e anche i nuovi arrivati si sono sentiti parte di qualcosa di accogliente. Mi auguro che questo gruppo cresca ancora, che la distribuzione geografica dei puppy permetta di incontrarsi più facilmente, anche semplicemente per una pizza, senza dover attraversare mezza Italia per farlo.
Ma torniamo al futuro… quali sono i tuoi obiettivi per questo anno?
Obiettivi… il mio primo e più importante è di non ripetere gli errori del passato, di essere un punto di aggregazione, di riferimento per il mio branco e per chi è attratto e interessato al puppyplay. Di aiutare ciascun cucciolo a trovare la propria strada nel mondo fetish, il proprio angolo di paradiso dove poter essere sé stesso in mezzo ai propri simili senza vergogna o timori.
Ma poi da dove li tirate fuori tutti ‘sti puppy? Ormai siamo sui livelli della carica dei 101…
Hahaha, posso puntare alla pelliccia nuova allora?
Gli animalisti non sarebbero d’accordo
A parte gli scherzi, il mondo fetish e specialmente quello leather viene visto dall’esterno come una nicchia elitaria dove molte volte è più importante quello che si indossa di chi lo indossa. Io stesso nel mio inizio mi sono sentito fuori posto o snobbato. Per fortuna, gli ultimi Mister Leather stanno cercando di cambiare questa “elitarietà” della pelle e per questo li ringrazio molto. Ma resta il fatto che il gear costa e non tutti, soprattutto se studenti o neo lavoratori, hanno la disponibilità anche solo per iniziare il loro “corredo” fetish. Il puppyplay ha il vantaggio di essere economico; è pur vero che le maschere costano, ma comunque molto meno di un paio di pantaloni in pelle. Ci si può abbigliare liberamente senza problemi, non ci sono regole se non quelle dettate dall’intelligenza ed è tutto molto più easy. Vogliamo definirlo un light fetish? Fatto sta che per un giovane alle prime armi è più semplice avvicinarsi al puppyplay che ad altri fetish e soprattutto il lato ludico e affettivo è molto forte e attraente.
Come è stato passare dal ruolo di sash-wife a quello sash-holder?
Hahahaha, direi meglio Sash-Master che Sash-wife. Quando Aaron ha abdicato le possibilità erano diverse. Tengo molto al Mister come simbolo, il fatto che la carica rimanesse vacante per tre mesi mi faceva accapponare la pelle. Dunque ho parlato con Inky che era arrivato secondo lo scorso anno e gli ho spiegato il mio punto di vista. Lui ha capito e si è messo a disposizione con mio grande orgoglio. Lato mio non ho messo bocca sul suo essere Mr. di questi mesi. Sapeva che ero al suo fianco, ma era lui che doveva metterci del suo.
Beh è stato decisamente bravo. Ha saputo guidare la comunità puppy in un momento difficile.
Ha fatto del suo meglio per essere presente col gruppo e nelle occasioni ufficiali e per il poco tempo che ha avuto penso che il suo rimarrà un buon ricordo. Conoscendolo molto bene, sono sicuro sarebbe stato un ottimo mister anche a pieno servizio. Ora tocca a me, ma per il momento non posso dire di aver fatto molto, se non essere dove ci si aspetta che un mister sia nelle occasioni ufficiali. Sono stupito dall’accoglienza calorosa che mi è stata riservata finora. Le somme poi le tireremo alla fine.
Prossimi impegni? Un pensierino su Mister Puppy Europe?
Più di quanti me ne aspettassi all’inizio sinceramente. Sono stato a Padova per l’elezione del nuovo Mister Leather Italia per salutare come meritava Tommaso e al Pride di Milano a fine giugno per portare all’aria aperta il puppyplay senza vergogne e andrò a Berlino a settembre per accompagnare i cuccioli italiani al Folsom Europe. A ottobre mi aspetta Roma, per l’AGM e poi vedremo, altre idee e viaggi sono in programma. È ancora presto per pensare a Mister Puppy Europe, troppe cose ora come ora mi fanno dire di no, prima di tutte la consapevolezza di non poter onorare il titolo come merita, ma mai dire mai. Non dovevo candidarmi nemmeno a Mister Puppy Italia.
Una curiosità, ma fra Rex, Lassie e Beethoven…
Ahahahah, preferisco Dante il cucciolo del film Coco, è randagio, spelacchiato, goffo e impacciato, ma è un cane fedele al suo padrone aiutandolo e proteggendolo nonostante la sua misera condizione. Alla fine si scopre che non sono le apparenze che contano, ma è quello che si ha dentro che vale veramente.